La ricerca dell’innovazione, la condivisione, le idee, la libertà delle forme, il comfort.
Benvenuti all’ Anticafè, un bar, un caffè, forse un salotto o un bistrot, nato a Roma nel 2014 sull’onda di un’idea francese, vede la luce per la prima volta a Parigi, in un’intuizione che dava vita ad un luogo accogliente e pratico, ben lungi dal solito “bar”, e che consentiva ad avventori, studenti e freelancers, di trovare un punto d’incontro e un luogo per condividere idee e progetti.
Nel nostro caso, il grande merito va alle abili menti di Daria Artyushenko e Vittorio Montesano, ideatori e fondatori dell’Anticafè, primo concept di questo tipo in Italia.
Se risulta essere troppo restrittivo o forse inidoneo chiamarlo “bar”, è sicuramente più corretto definirlo “caffè”, rievocando in una metrica un po’ nostalgica, quelli che erano i vecchi luoghi d’incontro di scrittori ed artisti, da Hemingway a Salvador Dalì.
Lontano dal coworking e dalle restrizioni: Anticafè propone un modello capace di soddisfare tutti i gusti, in una chiave inedita ma soprattutto insolita, amalgamando con gusto e buona ricercatezza, l’ anticonvenzionalità con ( perchè no) l’anticonformismo.
La grande innovazione di questo “logo”, sta proprio nella possibilità di poter consumare bevande e cibo non pagando tanto ciò che si consuma, ma piuttosto il tempo trascorso. Infatti con soli 4 auro l’ora, è possibile scegliere tra una vasta qualità di muffin, torte, vari tipi di tè, una rete wi-fi illimitata, scanner, fax, libri e nella possibilità di poter far uso di una varietà di giochi di società e da tavolo. Non solo, ma la più grande rivoluzione di questo progetto, sta nel fatto che è addirittura consentito portarsi il cibo da casa!
L’obiettivo di AntiCafé è stare al passo con i tempi sempre in continuo cambiamento e rendere facilmente accessibile, per tutti coloro che ne hanno bisogno, uno spazio dove poter svolgere la propria attività in condivisione e in armonia con altri.
(Omar Osman, Communication Manager presso Anticafè)
Oserei definire l’anticafè primo locale “multitasking”, ovvero un luogo dove vengono alla luce idee e collaborazioni, dove si fanno incontri, ci si confronta e dove possono nascere ispirazioni, sorseggiando un buon tè o leggendo piacevolmente un libro. Non solo, ma rappresenta anche un ottimo compromesso per lo studio e per il tempo libero, permettendo di sentirsi a casa pur essendone fuori, grazie alla scelta di un arredo d’atmosfera, dal sapore vintage e green, ma mai sofisticato o altezzoso.

Infatti, lo spirito dell’ Anticafè lo si può evincere dalla sua grande apertura al mondo dell’arte e dei giovani, incarnando un’ottima location per mostre, eventi, workshop e dibattiti: proprio questo venerdì 11 Novembre 2016, l’ Anticafè avrà il piacere di ospitare la mostra pittorica “Sguardi dal Futuro” di Guglielmo Mattei, giovane artista, classe ’88 e dottore in Lettere Classiche, che avrà la possibilità di mettere in scena la sua propria visione “poetica” della realtà, della sua interezza e bellezza, nelle genti, come nei luoghi, arricchendo il bagaglio emotivo del suo visitatore di immagini e di colore, in una rappresentazione della realtà a tratti fedele, a tratti simbolica e personalissima, dosata in arpeggi di sguardi e di espressioni: con lo strumento dell’arte, Guglielmo Mattei, è capace di carpire e porre in primo piano i volti della sua vita, in un’ estetica intima e individuale, ma mai scevra dai suoi modelli e dalle sue fonti d’ispirazione.
In tre parole definisce la sua arte: In Evoluzione; Classica; Spontanea:
-da quanto tempo dipingi?
Guglielmo Mattei: ho cominciato seriamente a 14 anni (guidato da mio nonno, pittore per hobby), poi ho interrotto con l’università e ho ripreso nel 2013 (stimolato dal Elio Mazzella, artista affermato, che ora è mio maestro)
–che cosa incarna per te il concetto di arte?
GM: arte è… bellezza estetica e spirituale, è spunto di riflessione, è testimonianza del presente
– a cosa o a quali artisti ti ispiri?
GM: artisti figurativi del Novecento: Sironi e il Novecento italiano, Schiele, F. Bacon, L. Freud…
-che cosa vuoi comunicare con le tue opere?
GM: il mio amore per la realtà che mi circonda, l’intima dignità e bellezza di tutto ciò che esiste (in primis, le persone)
–dipingi per piacere o per piacerti?
GM: per piacere e per piacermi: la creazione è sempre, in buona percentuale, un atto narcisistico
–in che modo nascono le tue idee?
GM: non ci sono tanto le idee, quanto piuttosto le immagini che vedo e mi colpiscono e che ritengo degne d’essere riprodotte (magari assemblate in maniera significativa)
–Il tuo obiettivo è: rappresentare la realtà nelle sue sfumature o spiegarla e raccontarla dal tuo personale punto di vista?
GM: entrambi, ma forse conta più il mio punto di vista, la mia visione “poetica”
–al di là della tecnica, in base a quale principio operi la scelta del colore nei tuoi dipinti?
GM: il colore deve valorizzare i volumi e/o deve rendere le impressioni di una certa atmosfera che mi colpisce
–Michelangelo o Magritte?
GM: attualmente, direi Magritte
–definisci la tua arte in tre parole
GM: in evoluzione / classica / spontanea
(Guglielmo Mattei e la sua ricerca sui ritratti, sulle figure umane, e il tema dell’Arlecchino.)
“Quattordici ritratti di giovani donne e giovani uomini; quattordici ragazzi cui io sono legato da un rapporto di affetto e di stima, poiché sono stato loro educatore in parrocchia, o insegnante, o semplicemente amico; quattordici Romani di oggi e anche di domani.
Mentre li fissavo sulla tela con i miei acrilici, ho provato a guardare nei loro occhi, a leggere oltre l’imbarazzo: ho trovato speranze, paure, rabbie, e una grande consapevolezza della vita, una consapevolezza che forse può stupire.”
(Gugliemo Mattei)
link utili:
Anticafè:
staff: Ida Auriemma; Massimiliano Gallifuoco; Andrea Leuzzi; Omar Osman;
fondatori: Daria Artyushenko; Vittorio Montesano
Guglielmo Mattei:
Email: guglielmo.mattei@hotmail.it
Instagram: @guglielmomatteiart
(immagine di copetina: Linkedln)